Il curry è una miscela di spezie in polvere, tra cui figurano la curcuma (che solitamente ne è il costituente principale), i semi di coriandolo, di cumino, di senape e di fieno greco, la cannella, lo zenzero, la noce moscata, il pepe nero, il peperoncino e le foglie di curry (il curry è un piccolo albero originario del sud ovest asiatico le cui foglie vengono utilizzate per aromatizzare le pietanze), che danno il nome alla miscela. Poiché è un insieme di ingredienti il curry può avere composizione variabile e una certa varietà di sfumature di sapori.
Il curry un punto di riferimento in cucina e per la salute
E’ la spezia alleata della salute e della buona tavola.
Da dove viene il suo colore giallo e il suo aroma forte? Una delle piante che compongono il curry è la curcuma, appartenente alla famiglia dello zenzero. La radice di curcuma viene grattugiata conferendo quel sapore piccante ed amarognolo, adatto a condire piatti di carne e di verdure, ma anche cous cous e farro.
Proprietà e benefici
Grazie all’importante varietà di spezie che compongono il curry, le proprietà benefiche di questa miscela di spezie sono tante e alcune di esse particolarmente benefiche. Grazie all’attività della curcumina, principio attivo della curcuma, il curry risulta essere un potente antinfiammatorio (la curcumina riesce a bloccare la sintesi delle molecole coinvolte nell’infiammazione) ed è in grado di dilatare i vasi sanguigni, a tutto vantaggio della salute cardiovascolare.
Il cumino è utile contro meteorismo e gonfiore addominale. Grazie alla presenza di zenzero e peperoncino, il curry stimola l’attività gastrica e favorisce il consumo di calorie, mentre la cannella lenisce il senso di fame. Il pepe, infine, stimola la circolazione sanguigna e combattere la ritenzione idrica.
Il consumo di questa spezia, data la presenza del pepe e del peperoncino, è da evitare per chi soffre di ulcere gastriche e gastriti. Poiché tra le proprietà della curcuma c’è la stimolazione della secrezione degli acidi biliari, il curry non dovrebbe inoltre essere consumato da soggetti che soffrono di calcoli alla bile.