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28/11/2023

Il peperoncino: proprietà e benefici!

Il peperoncino è un alimento che rientra nel VI e VII gruppo fondamentale degli alimenti.

Si tratta di un ortaggio utilizzato prevalentemente come spezia, fresco o secco. In altri paesi, ad esempio in Centro e Sud America, grazie all'abitudine per il gusto piccante, ogni giorno vengono mangiate grandi quantità di peperoncino.
Il peperoncino ha un apporto energetico moderato, fornito principalmente dai carboidrati (fruttosio); le proteine sono molto scarse, così come i lipidi.


E' privo di colesterolo e contiene un buona percentuale di fibra alimentare.
Il peperoncino maturo è particolarmente ricco di vitamine; rilevante è soprattutto il contenuto in acido ascorbico (229 mg di vitamina C per 100 grammi di frutto fresco). Da sottolineare anche la generosa presenza di carotenoidi (precursori della vitamina A) e una discreta concentrazione di niacina (o vitamina PP).
Buono anche l'apporto di sali minerali, soprattutto di potassio; meno interessanti ma degni di nota i livelli di calcio e fosforo.

 

Questo variopinto insieme di princìpi nutritivi (ad eccezione della vitamina C), si concentra ulteriormente nel peperoncino spezia, quindi nel frutto essiccato ed eventualmente ridotto in polvere; allo stesso modo si rafforza anche il sapore piccante con cui ogni giorno viene dato un po' di brio ai piatti più scialbi.

 

Il peperoncino non si presta ai regimi nutrizionali per la cura delle patologie esofagee, gastriche e intestinali.

Si consiglia di fare particolarmente attenzione in caso di acidità di stomaco, malattia da reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera, colon irritabile, emorroidi e ragadi anali.

 

Nonostante in questi casi sia tradizionalmente controindicato, alcuni studi clinici suggeriscono come l'uso costante di peperoncino possa prevenire alcune di queste patologie (in particolare l'ulcera gastrica e quella duodenale); d'altro canto, in fase acuta è comunque buona norma eliminarlo dalla dieta.


Il peperoncino non ha ripercussioni negative nel trattamento del sovrappeso e delle patologie metaboliche.
La porzione media di peperoncino utilizzato come verdura, dando per scontata la tolleranza alla capsaicina, equivale a quella dei peperoni dolci, ovvero 100-200 g.

 

A livello terapeutico, la sua prima funzione è quella di favorire la secrezione di succhi gastrici e facilitare a digestione. Il peperoncino migliora la circolazione, è un ottimo cardioprotettivo, ha proprietà di vasodilatatore anticolesterolo. Consente ai capillari di rimanere elastici e migliora l'ossigenazione del sangue. Queste funzioni si devono agli acidi grassi insaturi presenti nel seme, che rinforzano i vasi sanguigni.

Grazie alle sue proprietà antifiammatorie, il peperoncino è molto indicato in caso di tosse o raucedine. Purificando il sangue, allevia i dolori reumatici: l'ideale è metterlo a macerare nell'alcol e applicarlo poi sulla parte dolorante, in modo da alleviare il disturbo.

La caratteristica principale e cioè la parte piccante è dovuta alla presenza di un alcaloide, la capsaicina, che conferisce, oltre all’aroma bruciante, la facilità di digestione.

 

È grazie alla vitamina E che il peperoncino si è guadagnato il titolo di potente afrodisiaco: la vitamina E è la cosidetta vitamina della fecondità e della potenza sessuale. Studi recenti hanno dimostrato che il peperoncino svolge un’azione antistaminica e potrebbe essere usato per curare l’allergia e l’asma.

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